La Tassonomia europea delle attività sostenibili (Regolamento UE 2020/852) segna un punto di svolta nelle politiche europee in materia di finanza sostenibile; essa individua infatti i criteri, quantitativi e qualitativi, per determinare come ogni attività economica contribuisca o meno agli obiettivi di sostenibilità fissati dal regolamento stesso: Mitigazione e Adattamento al cambiamento climatico, Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine, Transizione verso l’economia circolare, Prevenzione e controllo dell’inquinamento e Protezione della biodiversità.
Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Regolamento UE 241/2021) stabilisce che tutte le misure dei Piani nazionali per la ripresa e resilienza (PNRR) debbano soddisfare il principio di “non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali”.
Tale vincolo si traduce in una valutazione di conformità degli interventi al principio del “Do No Significant Harm” (DNSH), con riferimento al sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili indicato all’articolo 17 del Regolamento (UE) 2020/852.
Il principio DNSH, declinato sui sei obiettivi ambientali definiti nell’ambito del sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili, ha lo scopo di valutare se una misura possa o meno arrecare un danno ai sei obiettivi ambientali individuati nell’accordo di Parigi (Green Deal europeo):
- alla mitigazione dei cambiamenti climatici;
- all’adattamento ai cambiamenti climatici;
- all’uso sostenibile o alla protezione delle risorse idriche e marine;
- all’economia circolare, inclusa la prevenzione, il riutilizzo ed il riciclaggio dei rifiuti;
- alla prevenzione e riduzione dell’inquinamento;
- alla protezione e al ripristino di biodiversità e degli ecosistemi.
Ulteriori informazioni sui servizi offerti da Lusios su tali valutazioni, sono disponibili al seguente COLLEGAMENTO.